Download e-book for iPad: Contro riforme by Ugo Mattei

By Ugo Mattei

ISBN-10: 8806214713

ISBN-13: 9788806214715

Dalla metà degli anni Ottanta, il concetto di "riformismo", ha conosciuto una nuova primavera anche in Italia. Tutti i politici desiderosi di assumere cariche di governo, dimostrandosi responsabili e affidabili agli occhi della comunità internazionale, si devono necessariamente dichiarare "riformisti". L'utilizzo del nuovo linguaggio riformista ha accompagnato in Italia il più imponente processo di dismissione del patrimonio e delle attività economiche pubbliche che l'intera Europa, compresa l'Inghilterra thatcheriana, avesse mai conosciuto in un periodo tanto concentrato. Il riformismo è oggi un gigantesco quanto complesso dispositivo di potere autoritario globale, che porta alla massima estensione e concentrazione della proprietà privata a scapito di quella pubblica. L'ideologia riformista pone il denaro, strumento indispensabile dell'attività di consumo e di accumulo, al centro della scala dei nostri valori sociali e promuove il mercato come sola costituzione materiale. consistent with uscire da questa miseria, occorre un ripensamento profondo fondato sulla ricerca di nuove istituzioni del comune, capaci di superare l'attuale strutturazione estrattiva dei rapporti proprietari pubblici e privati. Di come render costituenti queste replacement occorre iniziare a discutere subito.

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Benedetto Croce and Italian Fascism offers a different research of the political lifetime of the key Italian thinker and literary determine Benedetto Croce (1866-1952). counting on more than a few assets hardly ever used sooner than in Croce reviews - together with police files, archival fabrics, and the non-public variation of Croce's diaries, the Taccuini, released in recent times - Fabio Rizi paints an evocative photograph of Croce within the fascist period.

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Una clausola fondamentale a sua volta ribadita nell’articolo 545 del Codice civile napoleonico, tuttora cardine del costituzionalismo liberale, traccia il rapporto fra il borghese libero di arricchirsi e lo Stato, altrettanto libero di accrescere il suo potere e la sua grandiosità. Si tratta della tutela della proprietà privata nei confronti dell’espropriazione per pubblica utilità, un’altra formula ottocentesca tanto celebre quanto assolutamente attuale: la proprietà privata può essere espropriata per pubblica utilità nei soli casi previsti dalla legge e salvo il pagamento di un preventivo e giusto indennizzo (cioè al valore di mercato).

Fu cosí possibile ai primi governi «tecnici» della cosiddetta seconda Repubblica costruire la propria legittimazione su una prassi di radicale mutamento della locuzione riformismo. Peraltro, la trasformazione semantica e quindi pure di senso comune che qui intendo denunciare non può comprendersi in un quadro soltanto locale. La cosiddetta «terza via» teorizzata dal politologo inglese Anthony Giddens raccolse consensi quasi unanimi nella nostra «sinistra riformista», una parte della quale, rappresentata da ex socialisti voltagabbana, doveva poi confluire nel centrodestra, e un’altra parte offrire l’ossatura di quel compromesso storico che furono l’Ulivo e poi il Partito democratico.

Ci sono doveri nei confronti dei genitori, dei figli, dei colleghi (gli appartenenti alla stessa lega / che a me sono legati), delle mogli, della Chiesa, degli anziani, degli altri componenti la comunità contadina che non sono traducibili o formalizzabili semplicemente in un rapporto contrattuale quale quello con cui invece è possibile disporre dei diritti. Ci sono doveri di cura delle piante, degli animali, del territorio. I doveri legano e opprimono in modo non disponibile (in parole povere, non ci si può liberare da essi pagando una somma), sicché nella retorica autocelebrativa e fondamentalmente orientalista dell’Occidente liberale, soltanto società feudali, arcaiche o profondamente illiberali quali quelle fondate sul dispotismo orientale, sull’Islam o, piú tardi, sul socialismo realizzato o sull’autoritarismo conclamato, mettono al centro i doveri.

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Contro riforme by Ugo Mattei


by William
4.1

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