By Imre Toth
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Essa quindi è fuori dal tempo, dallo spazio e dalla causalità, è una ed immobile. Si tratta però di un'unità non numerica, ma metafisica e ciò consente a Schopenhauer di sostenere che essa è interamente presente in ogni fenomeno (W I, p. 151 s. = p. ). Questo vale tanto per i fenomeni empirici quanto per quelle forme immediate dell'oggettivarsi della volontà che sono le idee, che Scho penhauer, riferendosi a Fiatone, considera le forme, i modelli atemporali delle cose, le quali, entrando nello spazio e nel tempo, danno origine alla molteplicità degli individui (W I, pp.
La recensione dello schellinghiano Ast, la prima ad essere pubblica ta 2 , si segnala oltre che per le critiche rivolte a parecchie dottrina di Scho penhauer (per es. alla separazione fra soggetto ed oggetto, propria di un kantismo ormai superato dai tempi) per il rifiuto dell'identificazione del l'essenza del mondo con la volontà. , pp. 56-59). Del resto, secondo lo stesso Scho penhauer, la volontà non ha parte alla contemplazione delle idee, che per 1 Tutte le recensioni alla prima edizione del Mondo sono state ristampate in Piper 1916.
Anche in questo caso, in conformità con il doppio percorso che Scho penhauer segue per giungere a determinare l'essenza della realtà, il modo di esplicarsi della volontà può essere considerato o dal punto di vista oggettivo (della natura) o dal punto di vista soggettivo (psicologico). Dal primo punto di vista, secondo Schopenhauer la natura si presenta come un infinito tendere (Streben), ovvero come una gradazione di forze gravita, elasticità, chimismo ecc. - che culminano nella forza vitale, la quale sta alla base degli organismi viventi 8.
I paradossi di Zenone nel Parmenide di Platone by Imre Toth
by James
4.2