By Giorgio Bocca
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Benedetto Croce and Italian Fascism - download pdf or read online
Benedetto Croce and Italian Fascism presents a distinct research of the political lifetime of the foremost Italian thinker and literary determine Benedetto Croce (1866-1952). hoping on a variety of assets not often used ahead of in Croce experiences - together with police records, archival fabrics, and the personal version of Croce's diaries, the Taccuini, released lately - Fabio Rizi paints an evocative photograph of Croce within the fascist period.
- Ingegneria costituzionale comparata. Strutture, incentivi ed esiti
- Hegel e la tradizione ermetica
- Prima lezione di letteratura greca
- L’isola dei senza colore
- Identità e differenza
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15 comunisti, comandati da Mario Modotti. Gruppo di Tarnova. C’è un distaccamento garibaldino di una ventina di uomini che è salito in montagna già nella primavera del ’43. Ex prigionieri politici, comunisti ricercati dalla polizia fascista. Gruppo di Trieste. Nella zona fra Servolo e Villa Decati si costituisce un gruppo comunista; ne fanno parte Luigi Frausin, Giovanni Zol, Ennio Agostini, Luigi Fachin, Natale Kolarič, Darko Pezza: una ventina di uomini. Nascono subito attriti con le formazioni slave comandate dallo sloveno Maslo.
20 Tornato in possesso della sua sede, Rahn prende una prima decisione: Roma, comunque vadano le cose, si costituisca o meno un governo collaborazionista, resterà sotto la tutela tedesca, “città aperta” con un presidio militare comandato dal conte Calvi di Bergolo e amministrato da alti funzionari dei ministeri, a disposizione, in pratica, del comando delle armate Sud che sta a Frascati. Il feldmaresciallo Albert Kesselring è un ufficiale che conosce il suo mestiere. Dominato però dal mito tedesco dell’obbedienza per l’obbedienza, della fedeltà al capo, forse il maresciallo nazista più sordo fino all’ultimo alla voce della ragione.
I primi dieci giorni del settembre non consentono una seria analisi classista della ribellione: le scelte personali prevalgono in genere su quelle del ceto, e il campione è troppo limitato. Si possono però fare alcune osservazioni non prive di significato. L’esercito ribelle, nato dal popolo, è aperto a tutti, ci sono operai, contadini, professionisti, studenti, aristocratici, sacerdoti, industriali, annuncio di un movimento che sarà nazionale. Esso però ha dei protagonisti, basta considerare i suoi promotori per capire che di regola appartengono a due tipi di élite: le comuniste, dove il rivoluzionario professionale ha con sé l’aristocrazia operaia e alcuni intellettuali; e le borghesi, di una borghesia liberalsocialista, colta, dove i professionisti, gli insegnanti, hanno con sé gli studenti.
Storia dell'Italia partigiana by Giorgio Bocca
by David
4.3